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Memorie

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Vango memorie con l’aratro,

contadina acerba di fuochi.

Ecco laggiù una pallida stella,

un presepe a forma di nuvola…

 

Ogni bacio impresso

(o solo immaginato)

s’appende alla carne

come uno sbuffo.

 

Le solite cantilene.

 

Il mare è triste come un cucchiaio,

nei brodi dei vuoti galleggia Medusa,

nella mia gola ci ha messo serpenti.

 

Un tablet spento, l’albero.

 

oh Ifigenia!

oh Andromeda!

oh Danae!

oh Medusa!

Quanto ancora dovrete aspettare,

la spiga schiantata resuscitare?!

 

 

 Angelo Naclerio - 02/08/2022 22:41:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

L’aratro solca il campo
dei semi che son stati e verranno,
silvestri steli radicheranno
destri germineranno..

 Vincenzo Corsaro - 02/08/2022 17:26:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Dal "Lamento di Danae": "Mentre sulla dedalea navicella il vento fremea soffiando, e l’agitata poppa già sommergean le altissime onde, aspergendo di lagrime le gote l’afflitta madre circondò Perseo con mano amica ed a lui disse: «O figlio, quanto soffro!»." Hai scelto donne della mitologia greca che hanno in comune ciò per cui hanno sofferto. Noi esseri umani abbiamo una memoria atavica di sofferenze, ma anche di gioie e a quest’ultime dobbiamo ancorarci e così vedremo la spiga schiantata resuscitare. Ho apprezzato e sentito molto questi tuoi versi che mi hanno ricordato certe "memorie". Grazie per i commenti alle mie poesie, trascorri una bella e serena serata :)

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